È il grande momento del caffè, non solo dal punto di vista del prodotto, ma anche di tutto ciò che gli ruota attorno. In quest’ultimo ambito, le caffetterie a marchio rappresentano il fenomeno più evidente. Da una parte abbiamo le insegne storiche del settore, come Starbucks, che dopo anni di tentennamenti è giunta in Italia con un ambizioso progetto di sviluppo, Costa Coffee e McCafè, il brand di McDonald’s che sta crescendo in maniera esponenziale nel nostro Paese. Dall’altra, le torrefazioni di casa nostra, che da qualche anno si sono lanciate nel settore della ristorazione commerciale moderna con marchi propri, con l’obiettivo di esportare all’estero il rito dell’espresso italiano e, più in generale, il made in Italy agroalimentare. Ma il fenomeno delle caffetterie a marchio non è una peculiarità solo italiana.
Un settore in costante evoluzione
In Europa, in base al rapporto “Project Café Europe 2019” di Allegra World Coffee Portal, le caffetterie di marca hanno superato i 33mila punti vendita nel 2018, con una crescita annua del 6%, ed entro il 2023 raggiungeranno la cifra di 42mila locali.
Per quanto riguarda le insegne più diffuse, secondo Allegra, Costa Coffee, Starbucks e McCafé detengono quasi un quarto della quota di mercato europea dei coffee shop di marca. In particolare, Costa Coffee, recentemente acquisita da Coca-Cola, è la più grande catena europea di caffetterie a marchio, con una quota di mercato dell’8,7% con 2.923 negozi presenti in 12 mercati nazionali. Il secondo maggiore operatore, Starbucks, ha circa 2.600 punti vendita, ma è presente nel doppio dei Paesi europei rispetto al leader del mercato. Al terzo posto, McCafé (concepito come corner caffè in affiancamento ai classici Mc Donald’s), con 2.376 punti vendita in 17 mercati nazionali, con una quota di mercato del 7 per cento.
Una tradizione forte da contrastare
Per quanto riguarda l’Italia, sempre secondo il report di Allegra, è l’unico Paese in Europa in cui la maggioranza dei leader del settore ritiene che la tradizionale cultura del caffè impedisca la crescita delle catene di caffetterie a marchio. Questo è parzialmente vero, visto che, come abbiamo sottolineato in precedenza, Starbucks ha posto le base per un rapido sviluppo e McCafè, con 380 locali, è leader nazionale. A questo si deve aggiungere il fenomeno delle caffetterie di proprietà delle aziende di torrefazione.
I nuovi orizzonti per le caffetterie
Lavazza, ha annunciato, in anteprima a Food Service, il lancio di un nuovo format con l’apertura di 200 locali; Massimo Zanetti Beverage Group, che è presente all’estero con 400 locali in franchising; Pascucci, un “piccolo” Starbucks, pioniere del settore, che ha creato le caffetterie a marchio nel 1999 e ha appena inaugurato un punto vendita in Groenlandia; Manuel Caffè, che di recente ha inaugurato un locale, denominato Spazio Gourmet, a Sarajevo; McCafè, marchio di McDonald’s, che abbiamo voluto inserire in questa panoramica perché è leader in Italia ed ha un approccio orizzontale, integrato ai ristoranti McDonald’s, rispetto alla “verticalità” delle torrefazioni, che seguono tutta la filiera, dalla materia prima alla somministrazione.