
Si chiama l’Artusi senza confini ed è un contest innovativo lanciato da Surgital, leader della produzione di pasta fresca surgelata e focalizzato in Horeca, per promuovere in chiave innovativa la cultura della cucina italiana. Presentato il 10 marzo a Milano, nella sede di Congusto Institute, è destinato ai giovani chef di origine straniera che sono invitati a interpretare i classici della cucina di Pellegrino Artusi. Un’iniziativa che va nella logica della promozione della cucina italiana nel mondo, con una contaminazione che guarda al futuro, nell’anno in cui si deciderà in merito alla candidatura della cucina italiana come patrimonio immateriale dell’Unesco. I partner scelti per la realizzazione del contest sono Casa Artusi, Congusto e italiangourmet/Grande Cucina.
RICETTE ISPIRATE DALL’ARTUSI
“Portiamo avanti la cultura della cucina italiana, un valore che è al di sopra di ogni nostro business”, ha affermato durante la presentazione Elena Bachini, componente del cda e direttore marketing di Surgital. “Ed è per questo – ha aggiunto – che ci siamo uniti a Casa Artusi. Siamo un’azienda familiare aperta al mondo e osserva le evoluzioni delle ricette. La cucina etnica è entrata in Italia, è diventata un punto di riferimento per tutti, ma amare la cucina italiana è il nostro primo valore”. Del resto, con 2,4 milioni di lavoratori stranieri attivi in Italia e con la ristorazione e il turismo che rappresentano due settori ad alta incidenza di addetti di origine non italiana, ormai la contaminazione è una realtà nelle nostre cucine, e la stessa tradizione italiana è il frutto di una serie di contaminazioni avvenute in passato e frutto delle ripetute dominazioni. Tradizione e innovazione viaggiano in un percorso intrecciato che ora rappresenta il senso di questo contest, che si concluderà il 12 maggio presso Casa Artusi a Forlimpopoli (Forlì/Cesena). La cucina italiana sarà interpretata da giovani chef stranieri, con dieci “under 35” che dovranno ideare e realizzare un piatto a base di pasta fresca, senza alcun vincolo (può essere anche una pasta dolce, per esempio) se non quello di essere ispirato a una delle ricette contenute nel libro dell’Artusi, “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, rivisitandolo in chiave internazionale e in base alle influenze del proprio Paese di origine. I tre vincitori presenteranno un intero menu durante la settimana artusiana, all’interno del ristorante di Casa Artusi, e il vincitore assoluto farà un corso di alta formazione da Congusto sull’arte della pasta fresca.
INTERAZIONE SINERGICA TRA CULTURE
La giuria è presieduta da Luca Marchini, chef stellato e patron del ristorante L’Erba del Re di Modena, ed è composta dal docente di Unibo Andrea Gianotti, dalla giornalista specializzata Martina Liverani, dal direttore di Grande Cucina e ceo di Congusto Institute, Federico Lorefice, da un rappresentante del marketing di Surgital e da uno di Casa Artusi. “Quando ci è stato proposto il progetto di questo contest da Surgital – ha affermato Chiara Galbiati, direttore di Casa Artusi – abbiamo pensato che fosse la direzione da prendere nell’anno in cui si deciderà la candidatura della cucina italiana a patrimonio Unesco. Perché, se parliamo di patrimonio dell’umanità, l’umanità è unica, e il mondo cerca la cucina italiana”. Per Luca Marchini, unico chef in giuria: “L’idea è molto bella, l’interazione tra culture crea sinergie che sono straordinarie”. Per Federico Lorefice, ceo di Congusto Institute: “Dopo il Covid, si nota un grande ritorno di stranieri che vogliono provare la nostra cucina a livello professionale, e poi la riportano nel mondo. Oggi in Europa si prepara un’ottima cucina italiana, un po’ perché i nostri chef sono molto ambiti, un po’ perché hanno saputo insegnare ai giovani, e le ripetute contaminazioni hanno determinato un arricchimento del contenuto fondato sulla tradizione”.