Quella di Sirio è una storia fatta di forte spirito imprenditoriale nell’affrontare le sfide del mercato, grande dinamismo nel diversificare il proprio business su più canali di ristorazione commerciale, costante orientamento al cliente. Complice la pluridecennale esperienza costruita nell’ambito dell’out of home ospedaliero, che ha permesso alla società di acquisire una profonda sensibilità innanzitutto nei confronti delle esigenze nutrizionali dei consumatori. Stefania Atzori, dal 2004 Presidente e Amministratore Delegato, nonché principale azionista di Sirio insieme con il Vice Presidente Luciano Lomonaco, ci guida alla scoperta di una realtà che nel 2017 ha fatturato attorno a 60 milioni di euro (+28% sul 2016) e si avvale di circa 700 dipendenti.
Come si è sviluppata la società in oltre 50 anni di attività?
Sin dagli anni Sessanta abbiamo maturato una grande expertise nel canale ospedaliero, iniziando con la gestione del servizio ristorazione dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna e diventando nel tempo leader in questo canale con l’insegna Sirio Bar. In realtà, all’inizio degli anni Novanta eravamo ancora una piccola realtà con quattro concessioni e una trentina di dipendenti. Così, a partire dal 1993 abbiamo deciso di cercare nuove sfide, che ci hanno portato a sviluppare nuovi format: Sirio Grill nel canale autostradale, che ci vede presidiare in maniera significativa soprattutto la A22 Modena-Brennero, e La Ghiotta, che al momento firma i punti di ristoro dell’aeroporto Marconi di Bologna. Senza dimenticare, naturalmente, i tre Burger King, di cui la grande catena di fast food ci ha affidato la gestione in franchising.
Come nascono e quali sono le caratteristiche peculiari dei diversi format?
I nostri brand rappresentano molto più di una semplice attività commerciale e mirano sempre più alla qualità dell’accoglienza. I progetti li curiamo tutti al nostro interno, dalla prima fase di gara fino all’intervento di un pool di tecnici, architetti e designer che lavorano con noi ormai da tempo e hanno accompagnato la nostra crescita migliorando negli anni il layout e il format dei locali. Per esempio, nelle aree di servizio le zone market sono completate non più soltanto dall’area bar e snack bar, ma anche da punti di ristorazione vera e propria. A ogni modo, i Risto Bar si configurano come luoghi dove massima attenzione è dedicata a un trittico di valori: nutrizione, salute e benessere. Da qui una particolare attenzione anche alle speciali esigenze di chi, per esempio, è affetto da intolleranze alimentari, celiachia, diabete. I Sirio Grill, coerentemente con il pay-off “il piacere di sentirsi a casa”, sono strutture che, anche architettonicamente, richiamano una casa accogliente e ricca di servizi, dal wi-fi gratuito alle applicazioni di smart pay, fino ai frigoriferi interattivi, dispositivi che rilevano l’apporto calorico e le caratteristiche nutrizionali degli alimenti prelevati. Infine, nelle aree bar caffetteria e ristorazione La Ghiotta, all’interno dell’aeroporto di Bologna, puntiamo su un design raffinato, elegante e moderno, in grado di garantire ai viaggiatori un’esperienza davvero speciale. Questo vale anche per la proposta enogastronomica, che fonde al meglio tradizione e innovazione e mira a stupire il cliente, al quale offriamo la possibilità di accomodarsi al bancone dove può osservare lo chef mentre prepara i piatti.
Come selezionate i fornitori?
Utilizziamo prodotti del territorio, Made in Italy (anche se i piatti possono avere una connotazione internazionale), spesso presidi Slow Food, frutto di filiere controllate a km zero. Per questo un nostro team interno cura direttamente la selezione dei fornitori, che devono rispondere a determinate caratteristiche, per esempio in fatto di certificazioni, di qualità e non solo. Diverso è il caso dei fast food, per i quali ci avvaliamo dei fornitori selezionati direttamente da Burger King Europe. L’attenzione alla qualità nasce dall’esperienza ospedaliera e trova piena applicazione nei locali aeroportuali, mentre fatalmente ha un minor riscontro nel canale autostradale, frequentato da un target meno consapevole e un po’ più indifferenziato.
Come gestite i prodotti: avete un magazzino centrale?
Lo avevamo in passato, ma oggi in sostanza la vera e propria piattaforma la gestisce il singolo fornitore, che cura direttamente la distribuzione ai locali della rete Sirio, ciascuno dotato di piccoli magazzini periferici che garantiscono la disponibilità di contenute scorte di prodotti. In questo modo abbiamo ottenuto una razionalizzazione della filiera e una maggior efficienza del servizio.
Qual è il posizionamento medio dei prezzi dei vostri locali?
In passato nel canale autostradale abbiamo volutamente mantenuto un livello medio-basso, rinunciando a un pizzico di marginalità in quanto convinti che il potere d’acquisto del nostro consumatore fosse determinante per i nostri volumi. Questa politica ci ha permesso di crescere anche in periodi di crisi del mercato. Oggi abbiamo alzato il livello, anche per allinearci al settore di riferimento.
Quali sono gli obiettivi di sviluppo per il 2018?
Sirio ha implementato una crescita ormai strutturale, sempre per linee interne e nel territorio italiano, sia nel canale ospedaliero, dove quest’anno contiamo di realizzare una decina di nuove aperture, sia in quello autostradale, oggi in ripresa, che ci vedrà protagonisti delle gare previste per l’assegnazione di numerosi grill. Quanto al canale aeroportuale, nel 2017 abbiamo vinto un importante appalto per il Terminal 3-zona arrivi di Fiumicino: un’apertura di cui siamo molto orgogliosi, in partnership con Caffè Pascucci, società che ha al suo attivo diverse presenze in aeroporti internazionali. Caffè Pascucci sarà uno spazio giovane
e informale, dal contenuto internazionale ma con cuore ed essenza italiana. Un coffee-shop dove poter gustare un caffè “best in class” preparato da artigiani del caffè. Al centro del locale ci sarà il biologico, declinato tanto nei prodotti come nella scelta dei materiali utilizzati.