Sono molteplici le parole che stanno definendo o ridefinendo il foodservice. Una di queste, ormai da qualche tempo, è il fast casual. È considerato fast casual quel format che si colloca a metà strada tra il fast food e il ristorante più classico. Il cliente del fast casual è colui che cerca un ambiente confortevole, in cui non si perde tempo, senza rinunciare ad elementi di qualità. Grazie al fast casual aumentano le possibilità di scelta e le contaminazioni tra tipologie ristorative diverse.
Il fast casual ha sicuramente creato nuove chance per la progettazione di format, anche se la sua definizione è in costante movimento. Si assiste, infatti, all’aggiunta di livelli e sfumature che vanno ad integrare il concetto originario e persino a modificarlo. Si parla, infatti, anche di fine casual o polished casual.
IL FINE CASUAL E IL POLISHED CASUAL
Fine casual è un’espressione usata da Danny Meyer, fondatore di Shake Shack, che mette insieme il fast casual e il fine dining. La velocità e la convenienza del fast casual si combinano con menu da chef ed elementi di alto livello.
Il polished casual è simile al fine casual, eleva la categoria del fast casual, usando il termine “lucidato”. L’esperienza del fast casual, quindi, viene ulteriormente migliorata ed elevata, in modo da offrire un servizio attento e una cucina ricercata, in ambienti in cui stare bene.
Come esempio internazionale, il Vital Root di Denver, ristorante americano che fa del menu vegetariano il suo punto di forza, offre alimenti ricercati, non banali e un contesto rilassante, in cui sentirsi a casa.
In Italia sono frequenti gli esperimenti di una democratizzazione dell’alta cucina o, per converso, un avvicinamento del pop ai riferimenti stellati. Internet ed iniziative di coinvolgimento del pubblico in cene stellate scontate hanno contribuito non poco a questo processo. Basti pensare anche al fenomeno della pizza gourmet che avvicina due mondi apparentemente diversi.
UN POSIZIONAMENTO CHIARO
Se prima era più netta la distinzione tra categorie nella ristorazione, ora sono molteplici le possibilità offerte. Come risultare vincenti in questo panorama? Occorre sicuramente non perdere la capacità di fare esperimenti, avendo però ben chiaro il proprio orientamento di fondo. Se si decide di essere fine casual, per esempio, tutti gli elementi dal prodotto al servizio devono essere coerenti con questo tipo di posizionamento. Selezionare la sfumatura giusta – o meglio ancora inventarne una nuova – per il proprio format e aderire in tutto e per tutto a questa definizione appare come la strada preferibile.
di Guia Beatrice Pirotti