Il gruppo Cremonini aggiunge un altro tassello alla sua strategia di crescita nel settore della ristorazione. Con un’operazione di cui non è stato rivelato il controvalore, la controllata Chef Express ha acquisto il 60% di Percassi Food & Beverage, la società creata ad hoc del patron dell’Atalanta Antonio Percassi, e che ha in pancia insegne quali Wagamama, Casa Maioli, Caio, per una quindicina di punti di vendita in totale che fatturano oltre 10 milioni di euro. La nuova società è stata ridenominata C&P, un nuovo soggetto nell’arena competitiva della ristorazione commerciale.
IN COSA VA RICERCATA LA RATIO DI QUESTA ALLEANZA?
Nei centri commerciali, che rappresentano un punto di forza del gruppo Percassi e un punto di debolezza per Chef Express e le sue tante insegne. C&P sarà, infatti, il soggetto dedicato per sviluppare non solo i marchi ex Percassi, ma anche quelli Cremonini (Roadhouse Grill, Calavera, Juice Bar, Bagel Factory, Panella e molti altri tra proprietà e licenza), all’interno degli “shopping mall” di varia tipologia che si snodano lungo l’Italia e che danno sempre più spazio alla ristorazione come motore di attrazione di presenze in un momento nel quale l’abbigliamento e le calzature hanno sicuramente minore appeal. Nello stesso tempo Chef Express, che ha un punto di forza nell’acquisizione di spazi in concessione all’interno di stazioni, aeroporti e autostrade, potrà utilizzare le nuove insegne acquisite in questi ambiti.
LA GESTIONE OPERATIVA
La gestione operativa di C&P è stata affidata agli uomini già alla guida di Chef Express, capitanati da Cristian Biasoni e che hanno molta esperienza nel retail alimentare. In questo modo Percassi alleggerisce il suo impegno operativo nel food, che non rappresenta il suo core business, concentrandosi solo sullo sviluppo di Starbucks, che resta fuori da questo accordo e che è già gestito da un team dedicato. Ed è proprio Biasoni cui si deve la genesi di quest’alleanza: lo si potrebbe definire un po’ pomposamente l’”uomo dei due mondi” perchè nel suo curriculum c’è una lunga militanza in Dmail, marchio di Percassi, prima di passare in Chef Express. Dmail affonda le sue radici nel secondo millennio quando fu rifondato e valorizzato da Rinaldo Denti, che lo quotò in Borsa nel 2000 sul Nuovo Mercato in piena bolla speculativa.