Dall’hamburger vegetale all’hamburger ammuffito. Dal Whopper senza carne al Whopper senza conservanti.
La nuova iniziativa di Burger King negli Stati Uniti promette di suscitare ancora più clamore della già di per sé rumorosa campagna con l’Impossible Burger, a partire dal titolo che non lascia spazio a interpretazioni: “The Moldy Whopper”, il Whopper ammuffito.
IL WHOPPER SENZA CONSERVANTI
In un video time-lapse di 45 secondi viene mostrato infatti il deperimento di un Whopper in 34 giorni, terminando con una frase molto esaustiva: “La bellezza di non avere conservanti artificiali”
Se da un punto di vista prettamente “gastronomico” la cosa può apparire come disgustosa e rivoltante, appare invece alquanto interessante da un punto di vista nutrizionale, ergendosi a vera e propria genialata nel campo del marketing.
IL MERCATO RICHIEDE CIBO PIÙ SALUTARE
Nelle intenzioni dei vertici della catena c’è quella di inserirsi nel filone “healthy” e “bio”, dal momento che un recente sondaggio di Whole Foods ha dimostrato che il 57% dei genitori di millennials hanno incrementato negli ultimi cinque anni l’acquisto di prodotti bio e salutari.
Uno studio Nielsen del 2018 ha evidenziato come via sia da parte dei giovani la volontà di pagare un prezzo più alto per prodotti naturali e rispettosi dell’ambiente.
TEST ALLA CIECA, IN STILE BURGER KING
Analogamente a quanto già avvenuto con l’Impossible Whopper, anche il Whopper senza conservanti è già stato proposto alla cieca in diversi ristoranti, come spiega Christopher Finazzo, Presidente di Burger King America: “Il prodotto è già disponibile in oltre 400 ristoranti negli Stati Uniti e sarà disponibile in tutte le locations entro fine anno” ha affermato Finazzo nel comunicato stampa.
Si è espresso così Fernando Machado – Global CMO di Restaurants Brands International, la holding proprietaria di Burger King: “Riteniamo che il cibo autentico abbia un sapore migliore. Per tale motivo stiamo lavorando duramente per eliminare conservanti, coloranti e aromi artificiali dai prodotti che serviamo in tutti paesi del mondo”.
Pur senza scomodare il grande Oscar Wilde, il Whopper ammuffito ha già raggiunto il suo obiettivo, alla base di qualsiasi campagna di comunicazione: sta facendo parlare di sè.