La grave situazione di emergenza legata alla diffusione del Coronavirus sta colpendo tutto il mondo del fuori casa. Non fa eccezione il Gruppo Camst, colosso della ristorazione collettiva e commerciale e del settore dei facility services, come sottolinea il suo Presidente Francesco Malaguti: «Il blocco delle attività ristorative riguarda i nostri dipendenti impiegati delle mense scolastiche, chiuse in tutta Italia, dei pubblici esercizi, chiusi con l’ultimo decreto, e di quelle aziendali, che hanno ridotto la loro attività. L’impatto, dal punto di vista economico, è certamente notevole. Si tratta di una situazione nuova per tutti, in evoluzione ogni giorno, e la stiamo affrontando mettendo in campo esperienza e determinazione e soprattutto attenendoci alle indicazioni date dalle autorità, anche queste in continuo aggiornamento».
DONAZIONE DELLE ECCEDENZE ALIMENTARI ALLE ONLUS
Camst ha affrontato e sta affrontando la situazione, in particolare, come dichiara Francesco Malaguti, «potenziando internamente i nostri canali di comunicazione per poter essere a disposizione di clienti e dipendenti nella gestione delle informazioni utili a fronteggiare questa emergenza. Nel momento in cui mense scolastiche e aziendali sono rimaste chiuse, la nostra azienda ha pensato di gestire le eccedenze alimentari donando il cibo ad associazioni e Onlus del territorio che si occupano di aiutare le persone in situazione di difficoltà. In questo modo il momento critico si è trasformato in un’occasione di solidarietà ed è stato così anche possibile dare una mano al Paese, che sta vivendo un momento delicato. Non escludiamo che nelle prossime settimane altri strumenti possano essere introdotti».
LE PROSPETTIVE POST EMERGENZA
Malaguti si sofferma sulle conseguenze che ha e avrà questa crisi sulla vita di tutti giorni: «In modo molto rapido la quotidianità sta cambiando radicalmente, tanto per i cittadini quanto per le imprese, con un impatto notevole sugli stili di vita e sul lavoro. Cambierà inevitabilmente anche il mondo della ristorazione, che si fonda sulle abitudini delle persone. Anzi, è già in trasformazione. Oggi non si tratta solo di gestire l’emergenza, considerando che il settore della ristorazione è uno dei più colpiti, ma anche di cominciare fin da subito a lavorare alle innovazioni che lo scenario, tutt’ora in evoluzione, richiederà alle imprese del settore. Sapremo essere proattivi nel mettere in campo tutte le soluzioni necessarie per andare incontro ai clienti, nel quadro della nuova situazione che si verrà a creare».