Un presente buio, un futuro indecifrabile. Il settore del turismo italiano è stato colpito pesantemente dall’emergenza legata al Coronavirus. In base alle previsioni del Cerved, il comparto, includendo ristoranti, trasporti, convegni e fiere, vedrà aprirsi tra il 2020 e il 2021, qualora l’emergenza finisse entro maggio, una voragine di 32 miliardi di euro, che salirebbero a 73 miliardi di euro se la crisi durasse più a lungo.
Cosa fare di fronte a questa situazione? Food Service lo ha chiesto a Roberta Garibaldi, docente universitario di Tourism Management e membro del Board della World Food Travel Association e del World Gastronomy Institute, oltre a essere esponente del Consiglio di Presidenza della Società Italiana di Scienze del Turismo (SISTUR) e keynote speaker per il turismo enogastronomico per UNWTO – l’Agenzia per il Turismo delle Nazioni Unite, che si occupa di ricerche e di progetti applicati per territori e realtà imprenditoriali relative al turismo enogastronomico.
AFFRONTARE LA SITUAZIONE ATTUALE E PREPARARE NUOVI STRUMENTI PER IL FUTURO
«Premetto che in questa fase è prematuro dare delle indicazioni specifiche per il futuro – dichiara Garibaldi –. L’unica raccomandazione è seguire con attenzione i dati e le misure che il governo sta prendendo e potrà prendere in futuro (dopo questo primo periodo di blocco) per capire in che direzione andare. Fare oggi previsioni è impossibile e poco realistico, la situazione è in costante evoluzione, soprattutto considerando che il settore turismo subisce dinamiche mondiali. E peraltro in questo caso non ci sono precedenti».
Comunque, secondo la docente universitaria, «potrebbe essere utile per le destinazioni ragionare in termini di mercati specifici su cui puntare, quindi affidarsi ancora di più ai dati per individuare gli spazi o le nicchie di mercato su cui puntare. Quindi indirizzarsi verso mercati specifici e fattibili a cui rispondere in modo adeguato, per esempio lavorando su Marketing Intelligence, quindi ragionare sulla base del mercato di riferimento (chi è, cosa vuole, che numeri genera…).
Inoltre, ritengo fondamentale che gli operatori in questo momento vengano aiutati per meglio comprendere lo scenario, facendo formazione e tenendoli aggiornati».
Garibaldi aggiunge che «è necessario essere presenti online in modo consapevole, sempre tenendo conto delle evoluzioni della situazione ed evitando di muoversi a sproposito: serve coerenza rispetto al momento e alle emergenze che ci sono».
Sarà fondamentale, inoltre, secondo Garibaldi, attuare alcune strategie precise: «Fare rete per promuovere i territori in modo omogeneo, creare collaborazioni per razionalizzare i servizi offerti e ottimizzare le risorse, dal momento che è abbastanza prevedibile che in futuro saranno sicuramente poche (e diminuiranno) quelle dedicate al turismo, vista la crisi attuale».