Campari entra nell’azionariato del sito Tannico

Il gruppo della famiglia Garavoglia ha acquisito il 49% dell'azienda di e-commerce di vini nel tentativo di accrescere la sua esperienza nel commercio online

È proprio una “storia infinita” quella che lega Stefano Saccardi alla Campari. Uscito nel 2019 dal gruppo della famiglia Garavoglia dopo una lunghissima carriera che lo ha visto diventare anche amministratore delegato nonché anima dell’ufficio legale, si prepara a farvi ritorno “acquisito” dalla stessa società dalla quale si era separato. La multinazionale italiana dell’Aperol, con un colpo a sorpresa, ha infatti acquisito il 49% di Tannico di cui Saccardi è ora amministratore nonché investitore. La sua figura sarà ora centrale per avviare le manovre di avvicinamento tra le due società in vista del 2025, anno a partire dal quale Campari potrà salire fino al 100% del maggior player italiano nell’e-commerce di vino e spirits, che nel 2019 ha fatturato 20,3 milioni di euro, in crescita del 36% rispetto all’anno precedente (50% la crescita composta media annua del triennio 2016-19). E il 2020 potrebbe vedere anche un’accelerazione di questo trend grazie al boom dell’e-commerce alimentare visto nel periodo del lungo lockdown subito dagli italiani per contrastare la pandemia di Covid -19. Un’esplosione di acquisti che ha fatto” scoprire” il commercio elettronico in ambito alimentare a tanti consumatori italiani, finora molto freddi sulla possibilità di acquistare cibo e bevande online.

Nessuno sa se questo boom è destinato realmente a durare anche nella fase in cui ci si sta riappropriando degli spazi fisici di paesi e città dopo mesi di chiusura. Troppo presto per dirlo, ma nel frattempo su un suo futuro luminoso sta scommettendo anche una società che ne è stata piuttosto lontana finora.

UN INVESTIMENTO DA 23 MILIONI

Tecnicamente, Campari acquisirà il 39% delle quote e grazie a un aumento di capitale dedicato, arriverà fino al 49%, sborsando in totale 23,4 milioni di euro che saranno pagati cash utilizzando risorse proprie. D’altronde, non è certamente un’operazione di grandezza rilevante per la società, ma questo non vuol dire che non sia strategica. Anzi, a spiegarlo è lo stesso ceo del gruppo Bob Kunze-Concewitz: Grazie all’esperienza di Tannico accelereremo i nostri piani di sviluppo nell’e-commerce, un canale destinato a diventare sempre più strategico in seguito al cambiamento del comportamento dei consumatori che si è visto dopo la pandemia Covid, che crediamo durerà a lungo. Di converso, Tannico potrà accelerare la sua presenza internazionale grazie al nostro supporto, sviluppando ancor di più i servizi B2B, che stanno già crescendo a un ritmo considerevole”. Negli ultimi anni, in effetti, la società aveva affiancato al commercio al dettaglio quello all’ingrosso, fornendo anche una serie di servizi agli operatori del settore.

Nel 2019 Tannico ha spedito oltre 1,5 milioni di bottiglie di vino in 20 Paesi, raggiungendo oltre 100mila clienti. Le esportazioni, veicolate maggiormente negli Stati Uniti, Germania Francia e Inghilterra, valgono attualmente il 10% del totale. Il sito ha in vendita 14mila etichette di vino provenienti da 2500 aziende, oltre a una selezione di superalcolici.

© Riproduzione riservata