Nel management si fa un gran parlare dell’importanza della vision, ovvero il rivolgersi al miglioramento dell’organizzazione con un orizzonte temporale a medio-lungo termine, uno sguardo all’impresa che si vorrebbe diventare. E allora ecco che ogni ristorante o insegna dovrebbe ragionare proprio in questo momento sulla vision che ha per il suo prossimo futuro. Molte variabili sono incerte, a dir poco imprevedibili, ma è proprio per questo che l’esercizio strategico di pianificazione si rende necessario. Tre sono essenzialmente i passi utili per descrivere l’azienda che si vorrebbe essere:
- Tenere la barra dritta: come quando si guida una barca, anche in termini di vision, occorre fissare una direzione e tenere la barra dritta il più possibile verso la meta prefissata, nonostante eventuali scossoni o tempeste. Pensiamo per esempio allo chef Massimo Bottura, che da sempre rivolge la sua attenzione al futuro, a quello che la sua cucina deve saper raggiungere e diventare. Una delle sue frasi celebri recita: “Mi hanno chiesto cosa c’è nel futuro di Massimo Bottura? Io ho risposto: ancora futuro”.
- Essere agenti del cambiamento: mentre si persegue la rotta, occorre saper coinvolgere le persone, motivarle nel raggiungimento della vision. In altre parole, la vision diventa la promozione del cambiamento nelle persone, nell’ambiente, nel contesto. Non a caso, Coca Cola definisce la sua vision a seconda dei diversi interlocutori con i quali entra in relazione. Per esempio, rispetto alle persone vuole “essere un luogo di lavoro ideale, dove le persone sono ispirate a dare il meglio”, rispetto ai partner vuole “alimentare una rete vincente di clienti e fornitori e creare insieme valore reciproco e duraturo”, rispetto al pianeta vuole “essere un cittadino responsabile che fa la differenza aiutando a costruire e a supportare comunità sostenibili”. Mettendo insieme una direzione chiara, la promozione del cambiamento e i propri valori di riferimento, si arriva ad avere quella visione utile per affrontare le continue sfide a cui si è sottoposti, per riuscire a parlare e a coinvolgere consumatori e stakeholder, oggi e in futuro.
- Valori: una buona vision parte dalla definizione dei valori portanti per il foodservice. Pensiamo a Starbucks che ha formalizzato in modo molto efficace i suoi valori in: “Creiamo una cultura di accoglienza e appartenenza, dove ognuno è benvenuto. Agiamo con coraggio, mettendo in discussione lo status quo e trovando nuovi modi per far crescere l’azienda e accrescere noi stessi. Siamo presenti, creando legami di trasparenza, dignità e rispetto. Diamo il meglio di noi stessi, prendendoci la responsabilità delle nostre azioni”.
di Guia Beatrice Pirotti