È una Uber Eats particolarmente attiva, quella di cui vi stiamo raccontando negli ultimi mesi.
Dopo “il food delivery deal dell’anno” e l’acquisizione di Drizzly, il gigante del delivery sembra essere davvero in grado di insidiare la leadership di Doordash sul mercato statunitense.
EAT LOCAL PER LE PICCOLE ATTIVITÀ
L’ultima iniziativa lanciata da Uber Eats si chiama “Eat Local”, un progetto da 20 milioni di dollari per supportare le piccole attività danneggiate economicamente dal Covid.
Il progetto può davvero definirsi senza precedenti, soprattutto se si considera che l’azienda nel Q4 2020 ha registrato una perdita netta di 67,8 milioni di dollari, in parte causata da un precedente programma da 50 milioni sempre a supporto della ristorazione a stelle e strisce. L’iniziativa prevede:
- 4,5 milioni stati stanziati sotto forma di piccole donazioni elargite ai partner;
- zero commissioni sull’asporto fino al 30 giugno e pagamenti giornalieri;
- ridotte commissioni sul delivery e zero commissioni per il Super Bowl;
- campagne di marketing dedicate per promuovere il delivery
UNA QUESTIONE D’IMMAGINE
Se l’operazione probabilmente presenta più di un dubbio a livello economico-finanziario, contribuirà certamente ad accrescere la popolarità della piattaforma presso i piccoli ristoratori. Non sono certamente una novità, negli Stati Uniti, come in Italia e nel resto del mondo, le critiche mosse alle compagnie di delivery.
Uber Eats e Postmates attualmente detengono, insieme, una quota di mercato pari al 29% sul mercato a stelle e strisce, mentre la prima posizione è saldamente nelle mani di Doordash, come indicato in apertura, col 52% con Grubhub (18%) sul terzo gradino del podio. Certamente la strada per scalzare il leader è lunga e tortuosa e Uber Eats para abbia scelto la strada della popolarità.
Scelta azzardata? Forse, ma certamente al momento gioiscono i ristoratori. E di questi tempi è l’unica cosa che conta